Contenuti minimi dell’informativa
A titolo esemplificativo si elencano i principali punti da sviluppare nell’informativa, a cura del datore di lavoro per prestazioni di lavoro svolte in ambienti indoor:
- sicurezza antincendio (principi generali sull’incendio e utilizzo dei mezzi di estinzione, comportamento in caso di incendio, atmosfere esplosive, ...;
- requisiti igienici minimi dei locali (microclima, temperatura ed umidità dei locali, elementi di qualità dell’aria con riferimento al ricambio d’aria e alla presenza di eventuali sorgenti di emissioni, impianti termici e di condizionamento, ...;
- efficienza ed integrità di strumenti/dispositivi e attrezzature/apparecchiature prima dell’uso;
- utilizzo delle attrezzature di lavoro/apparecchiature (istruzioni d’uso);
- comportamento da tenere in caso di funzionamenti anomali e/o guasti delle attrezzature/apparecchiature utilizzate proprie e/o ricevute;
- requisiti minimi su impianti di alimentazione elettrica;
- corretto utilizzo dell’impianto elettrico;
- caratteristiche minime relative alla ergonomia della postazione dotata di videoterminale;
- caratteristiche minime relative alla ergonomia nell’utilizzo di computer portatili, tablet, ...
Nel caso in cui la prestazione di lavoro si svolge in ambienti outdoor l’informativa deve prevedere anche i seguenti contenuti minimi:
- pericolosità dell’esposizione diretta alla radiazione solare.
- pericolosità dell’esposizione prolungata a condizioni meteoclimatiche sfavorevoli (caldo o freddo intensi, elevata umidità).
- limitazioni e eventuali accorgimenti da adottare ove sia necessario svolgere attività in luoghi isolati o in cui sia difficoltoso richiedere e ricevere soccorso.
- pericoli connessi allo svolgimento di attività in aree che non siano adeguatamente manutenute con riferimento alla vegetazione al degrado ambientale, alla presenza di rifiuti, ...
- pericoli connessi allo svolgimento di attività in aree con presenza di sostanze combustibili o infiammabili e sorgenti di ignizione
- pericoli connessi allo svolgimento di attività in aree in cui non ci sia la possibilità di approvvigionarsi di acqua potabile.
Sulla base della valutazione dei rischi e degli esiti della sorveglianza sanitaria si può prevedere di estendere il divieto di svolgere la prestazione lavorativa outdoor in casi particolari, quali ad esempio:
- nei periodi di volo pollinico per soggetti allergici;
- all’interno o in prossimità di aree destinate ad animali di affezione;